Sabato 28 maggio 2016
di Sara Olivieri
La crisi, l’azienda che taglia i costi e licenzia, un lavoro da impiegato amministrativo che sfuma. Per il trentenne Alberto Vaccarezza la nuova opportunità è arrivata dalla terra, dai 2 mila metri quadrati all’ombra della basilica dei Fieschi di Cogorno, che appartengono alla nonna contadina. L’opportunità si chiama “elicicoltura”. Ovvero: l’allevamento di lumache. Alberto le cura, cresce e rivende al settore alimentare, dove sono prelibatezza ben diffusa, ma ancora poco nota nel Levante ligure, a eccezione della frazione sestrese di Tassani che ogni estate ospita la sagra in loro onore.
La Contea è il nome della start up che per prima nel Tigullio si dedica all’attività. «Quando sono rimasto a casa dal lavoro – racconta Alberto – ho pensato di sfruttare la terra che avevo a disposizione. Avevo letto che l’allevamento di lumache stava prendendo campo, così ho seguito un corso insieme a un amico. Ora è un’attività a tempo pieno, in cui mi aiutano altri tre ragazzi. Se andrà bene, potrà diventare anche per loro l’occupazione principale».
Sabato 4 giugno, alle 18, Alberto presenterà la sua azienda agricola all’ex convento dell’Annunziata di Sestri Levante, dove sarà servito l’aperitivo cucinato da Chiara Malavasi, della gastronomia Articiocca, con le chiocciole cucinate in otto modi diversi, tutti da ricettario ligure. Tra i contatti de La Contea, ci sono già i ristoranti di Genova e del Ponente, la grande distribuzione e allevamenti più grandi. «L’obiettivo è avere 10 mila metri quadrati di terra entro il 2017 – spiega Vaccarezza -. Oltre al terreno di mia nonna, ne ho affittato un altro: sono a 3.400 metri. Ne ho presi altri 3 mila che cominceremo a utilizzare presto».
Insieme a Daniele Guarneri, Samuele Bona e Davide Vaccarezza, suo fratello che vive a Londra e si occupa degli aspetti legati al marketing, conta di raggiungere la superficie ideale per avviare una buona azienda. Il metodo di allevamento è quello che prevede lunghi recinti rettangolari, coltivati con bietole, cavoli e insalata, in cui posare 22 lumache al metro quadrato. Alimentate e sorvegliate affinché non scappino altrove, le lumache (ermafrodite) si riprodurranno in maniera esponenziale. «Ne ho messe 40 mila, della specie Helix Aspersa Muller, che poi è quella che si trova negli orti e nei giardini, che i contadini cercano di scacciare. In un anno dovrei raccoglierne 300 mila. Il lavoro è perlopiù di sorveglianza e pulizia del campo, che abbiamo cercato di rendere anche bello e ordinato».
Le prime chiocciole saranno pronte tra fine agosto e l’inizio di settembre, quando La Contea venderà anche al dettaglio in sacchetti da mezzo chilo e un chilo. «Saremo anche all’Expo Fontanabuona con un plastico in cui mostreremo in piccolo il funzionamento dell’attività. Chi volesse venire a vederla, può contattarci».
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